Cerchi il vino Aglianico telaro in offerta a Luglio 2025? Probabilmente sai già che di Aglianico telaro ne esistono di diverse tipologie (Aglianico del Vulture, Aglianico del Taburno, Aglianico Pugliese, Campano, ecc.) ed è prodotto da numerose cantine (es. Cantine del Notaio, Basilisco, Elena Fucci, Paternoster, ecc.).
Proprio per aiutarti nell’individuazione delle offerte specifiche relative al vino Aglianico telaro, ogni mese stiliamo una lista delle migliori offerte e dei più apprezzati vini venduti su Amazon. Molti di questi vini sono venduti al miglior prezzo tu possa trovare online ed alcuni sono in offerta. Considera che il primo in classifica è il più acquistato dagli altri in questo periodo.
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Vino Aglianico telaro (o simili): elenco delle offerte di Luglio 2025
- �� Un rosato unico, il TELARO Bella Femmena, è disponibile in un packaging ispirato alla femminilità e alla tradizione napoletana, perfetto per mille occasioni, da soli o in coppia, per un aperitivo o un pasto leggero.
- �� Il TELARO Bella Femmena si distingue per la sua freschezza e la sua leggerezza, rendendolo un vino adatto a chi cerca un prodotto che possa essere consumato in qualsiasi momento, senza dover pensare a particolari abbinamenti.
- �� Il prodotto è vinificato in purezza da uve Aglianico, con un colore rosato e un sapore brioso, connotato da note di frutta rossa e di terra, con un finale secco e gradevole.
- �� Il TELARO Bella Femmena ha una gradazione alcolica del 12,5% e contiene solfiti, ma la sua qualità e la sua freschezza la rendono un vino degno di essere conservato in attesa di una futura occasione di degustazione.
- �� Il TELARO Bella Femmena è il vino perfetto per le occasioni speciali, ma non solo, è un vino versatile che può essere consumato in ogni momento della giornata.
- Note: Calivierno Aglianico IGT Telaro ha un colore rosso rubino intenso, all’olfatto risulta fruttato con sentori di prugna, mora, sottobosco e vaniglia; al gusto risulta caldo, sapido, equilibrato e giustamente tannico.
- Abbinamenti: Calivierno Aglianico IGT Telaro si abbina a primi conditi con sughi saporosi, predilige grigliate di carni rosse e selvaggina in umido.
- Denominazione: Galluccio DOC
- Uve:100% Aglianico
- Colore:Rubino di bella intensità cromatica
- Odore: Intenso il ventaglio olfattivo che concede petali di rose rosse appassite, confettura di visciole, eucalipto, castagne, mallo di noce, ginepro, carruba, tabacco, pepe rosa in grani e china
- Sapore:Bocca dall’incipit morbido, tratteggiata da freschezza e discreta sapidità. Persistente nelle note vegetali e di piccoli frutti rossi I
- vino rosso Aglianico
- Gradazione 12%
- VinificazioneMacerazione a temperatura controllata per 10/15 giorni e affinamento in contenitori di acciaio
- Temperatura di servizioAmbiente
- AbbinamentiPietanze di carne rossa, formaggi stagionati e cacciagione
- �� Un vino rossò elegante per le occasioni speciali, ideale da servire a tavola in compagnia di amici o familiari, con un tocco di sofisticazione.
- �� Il TELARO Montecaruso, Galluccio DOC, si distingue per la sua struttura corposa e i tannini vivaci, rendendolo un prodotto che può essere apprezzato da tutti i tipi di palati.
- �� Questo vino presenta un colore rosso rubino intenso, profumato da fragranze floreali e fruttate, con sentori di frutta rossa e sottobosco, che si rinnovano in palato.
- �� Il prodotto è imbottigliato all'origine, contiene solfiti e ha una gradazione alcolica del 13%, rendendolo un prodotto di qualità.
- �� Evidentemente un prodotto curato nella sua produzione e nel suo packaging, come si può dedurre dalle specifiche tecniche che lo riguardano.
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Origini dell’Aglianico
Le origini della vite stessa e del suo nome non sono chiare. Tradizionalmente, si pensa che la vite abbia avuto origine in Grecia, prima coltivata dai Focesi da un vitigno ancestrale non identificato; fu poi portata a Cuma, vicino all’odierna Pozzuoli, da coloni greci nell’VIII secolo a.C., e da lì si diffuse nell’Italia meridionale. Tuttavia, l’analisi moderna del DNA dell’Aglianico non supporta questo punto di vista, rivelando scarsa relazione con altri vitigni greci. Anche la sua discendenza rimane sconosciuta, il che implica che è probabile che sia endemico della sua regione. Se l’Aglianico è stato importato in Italia dalla Grecia, non sono persistiti gli impianti originali greci.
Il nome appare per la prima volta per iscritto in versione femminile plurale nel 1520 come “Aglianiche”, e persistono diverse teorie etimologiche. Il nome può essere una variante di vitis hellenica (latino per “vite greca”), o di Apulianicum, il nome latino di tutta l’Italia meridionale ai tempi dell’antica Roma. Tuttavia, poiché non esiste alcuna traccia del nome Aglianico anche prima della conquista spagnola del XV secolo dell’Italia meridionale, un’altra possibile origine del nome è quella di llano (in spagnolo “pianura”), che indica un vitigno coltivato in pianura.
L’enologo Denis Dubourdieu ha detto che “l’Aglianico è probabilmente l’uva con la più lunga storia di consumo”, sostenendo che l’Aglianico era usato per produrre il vino falerniano famoso in epoca romana. Insieme al Greco bianco (oggi conosciuto come Greco di Tufo), l’uva rossa della regione era considerata favorevolmente da Plinio il Vecchio. Tracce della vite sono state trovate in Molise, in Puglia, e anche nell’isola di Procida vicino a Napoli, anche se non è più ampiamente coltivata in quei luoghi.
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