Cerchi il vino Barolo chinato cappellano in offerta a Giugno 2023? Probabilmente sai già che di Barolo chinato cappellano ne esistono di diverse tipologie ed è prodotto da numerose cantine (es. Marchesi di Barolo, Fontanafredda, I Poderi Einaudi, ecc.).
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Vino Barolo chinato cappellano (o simili): elenco delle offerte di Giugno 2023
- Piemonte
- Cappellano
- Barolo Chinato
- 14,0%
- Caratteri Distintivi: il Barolo Chinato è un elegante vino da meditazione, dal colore rosso granato con riflessi color mattone. Tra i sentori olfattivi spiccano intensi profumi di spezie ed erbe, chiodi di garofano, rabarbaro; al palato conferma le note olfattive e completa il ventaglio aromatico con frutta secca, cacao e caramello. Etereo, vellutato, armonico e dal finale tipicamente amarognolo
- Vinificazione: La produzione del Barolo Chinato segue la classica procedura del Barolo tradizionale di Batasiolo, al quale viene aggiunto un infuso a base di corteccia di china calissaia, spezie ed erbe aromatiche
- Vitigni: Una storia che risale agli albori del ‘900, quando grazie a Giuseppe Cappellano le riserve di Barolo invecchiate per almeno 10 anni cominciarono ad essere utilizzate per la produzione di questo fine pasto. I tannini ormai vellutati e l’acidità non più prorompente si integrano alla perfezione con l’infuso aromatico e fanno del Barolo Chinato, con il Vermouth, un vino aromatizzato territoriale e orgogliosamente caratteristico
- Territorio: La nomenclatura spesso non lascia spazio ad interpretazioni: questo vino aromatizzato è originario delle Langhe
- Brand: Esperienza umana, tradizione, ricerca, innovazione: grazie ai valori fondanti dell’azienda vitivinicola Batasiolo, l’arte millenaria della produzione del vino diventa eccellenza contemporanea.
- Zona di produzione: Piemonte - Uve: Nebbiolo 100%
- Affinamento: N.D. - Colore: Rosso
- Al naso: Profumo caratteristico di erbe e concia - Al palato: Il gusto e' caldo, rotondo, morbido e persistente
- Temperatura di servizio: 14-16 - Abbinamenti gastronomici: Nei bicerin
- Grado alcolico: 16% vol
- Piemonte
- Nebbiolo 100%
- Barolo Chinato
- È proibita la vendita ai minori. L'abuso di alcolici nuoce alla salute. Consumare con moderazione"
- Barolo DOCG Lebon con pregiata ed esclusiva etichetta in sughero, vino di altissima qualità presenta un colore rosso intenso con lievi sfumature aranciate. Prodotto sulle colline di Serralunga d’Alba (Cuneo)
- Profumo delicato ma persistente di sottobosco, tartufo bianco, goudron, liquirizia, spezie, caffè e scatola di sigari. Gusto corposo, delicato e con forte personalità
- Vinificazione in vasche di acciaio inox e affinamento in botti di rovere di slavonia per 5 anni. Vendemmia a mano
- Questo Barolo DOCG accompagna perfettamente formaggi stagionati,carni rosse alla griglia, selvaggina, piatti ai funghi, primi e secondi anche di cucina internazionale
- Si consiglia una temperatura di servizio di 20-22°C
- Vino Rosso
- Vino da meditazione, ideale anche con i dolci
- 17 % Vol.
- Ingredienti: 100% vino barolo docg erbe aromatiche
- All'assaggio è un continuo susseguirsi di sapori che si chiude con una nota piacevolmente amarognola perfettamente bilanciata dallo zucchero
- Un ottimo fìne pasto e può accompagnare egregiamente dessert a base di cioccolato
- Prodotto di ottima qualità
- IDEA REGALO: l'originale ed elegante cassetta di legno che racchiude la bottiglia diventa una perfetta idea regalo per ogni occasione
- CARATTERI DISTINTIVI: Langhe Doc Nebbiolo è un vino che può accompagnare un intero pasto trovando perfetto abbinamento con i piatti di pasta, risotti, carni bianche e rosse e formaggi saporiti; si presenta alla vista con il suo caratteristico rosso rubino, al naso è delicato e fresco, al palato di buona intensità e persistenza, piacevolmente tannico
- VINIFICAZIONE: Dopo la raccolta nel mese di ottobre, l’uva di Nebbiolo viene diraspata e lasciata fermentare sulle bucce per circa 10 giorni in vasche d'acciaio, a temperatura controllata e con periodici rimontaggi; segue un periodo di maturazione di almeno 6 mesi in grandi botti di rovere di Slavonia e successivamente in serbatoi di acciaio inox, per poi completare l'affinamento in bottiglia
- VITIGNI: La varietà simbolo della regione: bacca nera a buccia sottile, elevati tannini ed acidità sostenuta per un grappolo dal ciclo vegetativo lento, che nelle annate migliori garantisce vini corposi e durevoli nel tempo; in molti pensano che il suo nome derivi dalle “nebbie” che in autunno ricoprono i vigneti al momento del raccolto
- TERRITORIO: Tra le caratteristiche più importanti del Nebbiolo, va ricordata una condizione che davvero lo lega al territorio piemontese: la sua massima espressione è in questa regione; poco prima degli anni 2000 viene assegnata la denominazione “Langhe”, da allora molti produttori presentano la loro versione di Nebbiolo
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Origini del Barolo
Fino a poco tempo fa si credeva che fino alla metà dell’Ottocento il Barolo fosse stato un vino dolce. Ciò era attribuito al fatto che la maturazione dell’uva nebbiolo a fine ottobre significava un costante abbassamento delle temperature al momento della vendemmia. Entro novembre e dicembre, le temperature in Piemonte sarebbero state abbastanza fredde da arrestare la fermentazione, lasciando una notevole quantità di zuccheri residui nel vino. Un’altra credenza popolare era che a metà del XIX secolo, Camillo Benso, conte di Cavour, il sindaco di Grinzane Cavour, invitò l’enologo francese Louis Oudart nella regione del Barolo per migliorare le tecniche di vinificazione dei produttori locali. Utilizzando tecniche mirate a migliorare l’igiene della cantina, Oudart è stato in grado di far fermentare il mosto di nebbiolo completamente asciutto, realizzando il primo Barolo moderno. Questo nuovo vino rosso “secco” divenne ben presto uno dei preferiti dalla nobiltà torinese e dai Savoia, dando origine alla descrizione popolare del Barolo come “il vino dei re, il re dei vini”.
L’idea che il Barolo fosse un vino dolce e che ci volesse un enologo francese per trasformarlo in un vino secco è stata recentemente messa in discussione, sulla base di nuove ricerche, da Kerin O’Keefe. Secondo questa revisione della storia del Barolo, Paolo Francesco Staglieno è stato responsabile della moderna versione secca. Fu autore di un manuale di enologia, Istruzione intorno al miglior metodo di fare e conservare i vini in Piemonte, pubblicato nel 1835. Fu Staglieno ad essere chiamato da Camillo Benso, conte di Cavour, che lo nominò enologo nella sua tenuta di Grinzane tra il 1836 e il 1841. Il compito di Staglieno era quello di produrre vini di qualità, orientati all’invecchiamento e abbastanza stabili da poter essere esportati. Staglieno faceva fermentare i vini a secco, cosa che all’epoca veniva chiamata “metodo Staglieno”. Oudart era un commerciante di uva e vino, non un enologo, che all’inizio dell’Ottocento si trasferì a Genova e fondò una cantina, la Maison Oudard et Bruché. Quando Oudart arrivò ad Alba, il re Carlo Alberto e Cavour stavano già seguendo le linee guida di Staglieno ed entrambi producevano vini secchi. Questa versione riveduta della storia del Barolo fu accolta positivamente da altri esperti.
A metà del XX secolo la produzione di vino nella zona del Barolo era dominata da grandi commercianti che acquistavano uve e vini da tutta la zona e li miscelavano. Negli anni ’60, i singoli proprietari iniziarono a imbottigliare in azienda e a produrre i vini dei singoli vigneti delle loro aziende. Negli anni ’80 si è avuta un’ampia gamma di imbottigliamenti di singoli vigneti, che ha portato ad una discussione tra i produttori della regione sulla prospettiva di sviluppare una classificazione Cru per i vigneti della zona. La catalogazione dei vigneti del Barolo ha una lunga storia che risale a Lorenzo Fantini alla fine dell’Ottocento e a Renato Ratti e Luigi Veronelli alla fine del Novecento, ma dal 2009 non esiste ancora una classificazione ufficiale all’interno della regione, ma nel 1980 la regione nel suo complesso è stata elevata a DOCG. Insieme al Barbaresco e al Brunello di Montalcino, il Barolo è stata una delle prime regioni vinicole italiane ad ottenere questa denominazione.
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