Barolo riserva

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Vino Barolo riserva (o simili): elenco delle offerte di Giugno 2023

Bestseller No. 1
Barolo Riserva MONFORTINO G. Conterno 2014
  • Barolo Riserva MONFORTINO G. Conterno 2014
  • 0.75 L Bottle
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Barolo Riserva MONFORTINO G. Conterno 2013
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Bestseller No. 3
Barolo DOCG -Giacomo Borgogno- Riserva 1982 75cl 13,5%
  • Dai migliori vigneti di Barolo (Liste, Cannubi, Cannubi San Lorenzo, Fossati, San Pietro delle Viole) nasce il Barolo Riserva 1982 Borgogno, caratterizzato dal tannino più potente degli ultimi 50 anni.
  • Lasciati affascinare dal colore rosso granato accompagnato dai più tipici sentori profumati: viola appassita, frutti rossi sotto spirito, note speziate.
  • Al palato è secco, e presenta tannini finalmente morbidi ma potenti, con un’ottima struttura ed equilibrio. La grande persistenza finale è poi il suo autentico carattere distintivo. Un’etichetta per veri intenditori.
  • Annata: 1982 Formato: 75 cl Paese: Italia Regione: Piemonte Vitigni: Nebbiolo 100%
Bestseller No. 4
Barolo Collection 160th ANNIVERSARY una Bottiglia di Barolo DOCG Riserva Fontanafredda 1998 e una 1999 75 cl
  • Bellissimo Cofanetto commemorativo Fontanafredda, contenente una bottiglia di Barolo Riserva 2000 e una bottiglia di Barolo Riserva 2000; Edizione Limitata !
  • Ottima ed esclusiva idea regalo.
  • BAROLO RISERVA DOCG 1998: Nel calice, il Barolo “Riserva” è un vino che offre grandi emozioni: sin dal colore, rosso granato intenso, con riflessi ancora rubini. Il profumo è netto e intenso, con sentori di ciliegia nera, tabacco funghi secchi, spezie come la noce moscata ed il pepe ed alcuni profumi balsamici che ricordano la resina e la menta.
  • Il sapore è caldo, morbido, con tannini dolci e vellutati che ben si sposano con una fresca nota acida che aiuta a fornire una lunga persistenza finale. Ideale l’accostamento a piatti di carni rosse, importanti, e a formaggi di media o lunga stagionatura, ma può piacevolmente anche accompagnare il conversare di fine pasto.
  • Alcol 13,5% Bottiglia 750 ml.
OffertaBestseller No. 5
Batasiolo, BAROLO DOCG RISERVA 750 ml - Vino Rosso Fermo Secco prodotto da uve di Nebbiolo, Sapore Corposo
15 Recensioni
Batasiolo, BAROLO DOCG RISERVA 750 ml - Vino Rosso Fermo Secco prodotto da uve di Nebbiolo, Sapore Corposo
  • L'annata dell'articolo potrebbe variare tra 2013 e 2015 a seconda della disponibilità di magazzino
  • IDEA REGALO: L'originale ed elegante cassetta di legno che racchiude la bottiglia diventa una perfetta idea regalo per ogni occasione.
  • CARATTERI DISTINTIVI: Particolarmente apprezzabile dagli amanti di vini rotondi e vellutati, questo soddisfacente vino da meditazione che accompagna i pasti formali e tradizionali. Nelle occasioni di festa supera ogni aspettativa e resta uno dei vini più ambiti per i regali d’impatto.
  • VINIFICAZIONE: Le uve di Nebbiolo, raccolte manualmente nella seconda metà di ottobre, vengono diraspate, macerate e lasciate in fermentazione sulle bucce per almeno 10-12 giorni in vasche di acciaio a temperatura controllata, con periodici rimontaggi. L’affinamento avviene in barrique di rovere francese e successivamente in serbatoi di acciaio inox. Dopo questo periodo l’affinamento prosegue in bottiglia.
  • VITIGNI: Considerato il "Re dei vini", il Barolo deriva dalla vinificazione delle uve Nebbiolo in purezza all'interno degli undici comuni destinati. In molti pensano che il suo nome derivi dalle “nebbie” che in autunno ricoprono i vigneti al momento del raccolto. La buccia sottile, un ciclo vegetativo in vigna lungo, il colore scarico e una nobile astringenza sono le caratteristiche varietali predominanti per il simbolo del Piemonte e dell'Italia nel mondo.
Bestseller No. 6
Lo Zoccolaio Barolo Riserva DOCG Ravera + Cassa Legno 1x750ml
  • Lo Zoccolaio Barolo Riserva DOCG Ravera Cassa Legno
  • Vitigno: nebbiolo
  • Colore: rosso rubino che mostra una vivacità cristallina
  • Profumo: intenso, pieno e persistente; ricorda rose secche, fiori alpini e legno nobile
  • Gusto: ben bilanciata grazie ai tannini maturi; aromi sfumati e persistenti e una buona acidità
Bestseller No. 8
Elio Altare Barolo Riserva Cerretta Vigna Bricco 2012
  • Elio Altare Barolo Riserva Cerretta Vigna Bricco 2012
Bestseller No. 9
Barolo Riserva 2015 Bussia Vigna Mondoca Docg - Oddero
  • Denominazione Barolo DOCG
  • Vitigni Nebbiolo 100%
  • Tipologia Vini Rossi
  • Regione Piemonte (Italia)
  • Gradazione alcolica 14.0%
Bestseller No. 10
Barolo Riserva 2011 DOCG -Casavecchia- Castiglione Falletto 750 ml 14% (1)
  • Questa riserva di 10 anni è la massima espressione del lavoro con passione e amore di Casavecchia. I terziari prevalgono sulla confettura cotta di frutti di bosco. Liquirizia, pepe, chiodi di garofano avvolti in un leggero fumo. Beva filante e mai spigoloso in bocca con un tannino più che maturo. Robusto, caldo e avvolgente. Persistente di lampone e cioccolato. Elegante ed assolutamente pronto.
  • Uve: Nebbiolo 100%
  • Regione: Italia / Piemonte / Barolo
  • Formato: 750 ml Alcol 14%
  • Annata: 2011

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Origini del Barolo

Fino a poco tempo fa si credeva che fino alla metà dell’Ottocento il Barolo fosse stato un vino dolce. Ciò era attribuito al fatto che la maturazione dell’uva nebbiolo a fine ottobre significava un costante abbassamento delle temperature al momento della vendemmia. Entro novembre e dicembre, le temperature in Piemonte sarebbero state abbastanza fredde da arrestare la fermentazione, lasciando una notevole quantità di zuccheri residui nel vino. Un’altra credenza popolare era che a metà del XIX secolo, Camillo Benso, conte di Cavour, il sindaco di Grinzane Cavour, invitò l’enologo francese Louis Oudart nella regione del Barolo per migliorare le tecniche di vinificazione dei produttori locali. Utilizzando tecniche mirate a migliorare l’igiene della cantina, Oudart è stato in grado di far fermentare il mosto di nebbiolo completamente asciutto, realizzando il primo Barolo moderno. Questo nuovo vino rosso “secco” divenne ben presto uno dei preferiti dalla nobiltà torinese e dai Savoia, dando origine alla descrizione popolare del Barolo come “il vino dei re, il re dei vini”.

L’idea che il Barolo fosse un vino dolce e che ci volesse un enologo francese per trasformarlo in un vino secco è stata recentemente messa in discussione, sulla base di nuove ricerche, da Kerin O’Keefe. Secondo questa revisione della storia del Barolo, Paolo Francesco Staglieno è stato responsabile della moderna versione secca. Fu autore di un manuale di enologia, Istruzione intorno al miglior metodo di fare e conservare i vini in Piemonte, pubblicato nel 1835. Fu Staglieno ad essere chiamato da Camillo Benso, conte di Cavour, che lo nominò enologo nella sua tenuta di Grinzane tra il 1836 e il 1841. Il compito di Staglieno era quello di produrre vini di qualità, orientati all’invecchiamento e abbastanza stabili da poter essere esportati. Staglieno faceva fermentare i vini a secco, cosa che all’epoca veniva chiamata “metodo Staglieno”. Oudart era un commerciante di uva e vino, non un enologo, che all’inizio dell’Ottocento si trasferì a Genova e fondò una cantina, la Maison Oudard et Bruché. Quando Oudart arrivò ad Alba, il re Carlo Alberto e Cavour stavano già seguendo le linee guida di Staglieno ed entrambi producevano vini secchi. Questa versione riveduta della storia del Barolo fu accolta positivamente da altri esperti.

A metà del XX secolo la produzione di vino nella zona del Barolo era dominata da grandi commercianti che acquistavano uve e vini da tutta la zona e li miscelavano. Negli anni ’60, i singoli proprietari iniziarono a imbottigliare in azienda e a produrre i vini dei singoli vigneti delle loro aziende. Negli anni ’80 si è avuta un’ampia gamma di imbottigliamenti di singoli vigneti, che ha portato ad una discussione tra i produttori della regione sulla prospettiva di sviluppare una classificazione Cru per i vigneti della zona. La catalogazione dei vigneti del Barolo ha una lunga storia che risale a Lorenzo Fantini alla fine dell’Ottocento e a Renato Ratti e Luigi Veronelli alla fine del Novecento, ma dal 2009 non esiste ancora una classificazione ufficiale all’interno della regione, ma nel 1980 la regione nel suo complesso è stata elevata a DOCG. Insieme al Barbaresco e al Brunello di Montalcino, il Barolo è stata una delle prime regioni vinicole italiane ad ottenere questa denominazione.

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