Cerchi il vino Barolo scarzello in offerta a Dicembre 2023? Probabilmente sai già che di Barolo scarzello ne esistono di diverse tipologie ed è prodotto da numerose cantine (es. Marchesi di Barolo, Fontanafredda, I Poderi Einaudi, ecc.).
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Vino Barolo scarzello (o simili): elenco delle offerte di Dicembre 2023
- IDEA REGALO: l'originale ed elegante cassetta di legno che racchiude la bottiglia diventa una perfetta idea regalo per ogni occasione
- CARATTERI DISTINTIVI: Un Barolo buono da bere, formale e distinto, ma conviviale, pronto e intenso fin da subito; ideale per i pasti domenicali in famiglia, è il perfetto vino da scegliere quando far bella figura prescinde dalle difficoltà
- VINIFICAZIONE: Dopo un'attenta selezione dai vigneti dislocati nell’area di produzione, le uve vengono diraspate, macerate e lasciate in fermentazione sulle bucce per almeno 10-12 giorni in vasche di acciaio a temperatura controllata, con periodici rimontaggi; l'affinamento avviene in barrique di rovere francese e successivamente in serbatoi di acciaio inossidabile; dopo questo periodo l'affinamento prosegue in bottiglia
- VITIGNI: Considerato il "Re dei vini", deriva dalla vinificazione delle uve Nebbiolo in purezza all'interno degli undici comuni destinati; in molti pensano che il suo nome derivi dalle “nebbie” che in autunno ricoprono i vigneti al momento del raccolto; la buccia sottile, un ciclo vegetativo in vigna lungo, il colore scarico e una nobile astringenza sono le caratteristiche varietali predominanti in Piemonte
- Cru Barolo: la bellezza di un Barolo DOCG sta nella sua capacità di narrare storie differenti all'interno dello stesso calice; nonostante i vigneti singoli riscuotano più apprezzamento, è nell'assemblaggio che sta la vera maestria di un viticoltore, in grado di dare una voce in capitolo a tutti i vigneti e garantire ogni anno la proposta di un prodotto fiero e risoluto, opportunamente calibrato in ogni suo aspetto e relativamente semplice da degustare
- 1 Bottiglia da 750 ml
- Un naso complesso e generoso
- Aromi di petali di rosa, frutta rossa e note speziate
- Al palato è pieno, equilibrato con tannini vellutati
- Contenuto alcolico (alc/vol): 14.00%
- Lo Zoccolaio Barolo Riserva DOCG Ravera Cassa Legno
- Vitigno: nebbiolo
- Colore: Rosso rubino che mostra una vivacità cristallina
- Profumo: intenso, pieno e persistente; ricorda rose secche, fiori alpini e legno nobile
- Gusto: ben bilanciata grazie ai tannini maturi; aromi sfumati e persistenti e una buona acidità
- Bottiglia da 75 cl
- Annata: 2016 (leggendaria)
- Provenienza: Piemonte - Langhe
- Vitigno: Nebbiolo
- Vino Rosso nobile e generoso, adatto a lunghissimo invecchiamento
- Formato Magnum per godere al meglio dell'aroma pieno, intenso ed equilibrato per il re dei rossi Piemontesi
- Note di frutti rossi, grande struttura, gusto vellutato, austero ed equilibrato
- Nebbiolo 100% coltivato negli 11 comuni di Barolo e Monforte
- Abbinamento consigliato: primi piatti, secondi piatti e carni rosse
- 1 bottiglia da 75 cl
- Al naso c'è un profumo di prugna e ciliegia matura
- Sentori di fiori e aromi speziati
- Al palato ci sono tannini morbidi e un finale lungo
- Carne arrostita e grigliata
- CARATTERI DISTINTIVI: Il Barolo Bussia dal vigneto Bofani è un vino rotondo e bilanciato che si apprezza nel tempo, dotato di una bella venatura balsamica che accompagna sentori di sottobosco e liquirizia.
- VINIFICAZIONE: Dopo un’attenta selezione, le uve Nebbiolo, provenienti dalla vigna Bofani in Bussia, vengono diraspate, macerate e lasciate in fermentazione sulle bucce per almeno 10-12 giorni in vasche di acciaio, a temperatura controllata, con periodici rimontaggi. La maturazione avviene in botti di rovere di Slavonia e successivamente in serbatoi di acciaio inox. Dopo questo periodo l’affinamento prosegue in bottiglia.
- VITIGNI: Considerato il "Re dei vini", deriva dalla vinificazione delle uve Nebbiolo in purezza. La buccia sottile, un lungo ciclo vegetativo, il colore scarico e una nobile astringenza sono le caratteristiche varietali predominanti per il simbolo del Piemonte e dell'Italia nel mondo.
- TERRITORIO: Il territorio di Bussia offre la sintesi perfetta tra le marne grigie orientali e i suoli argillosi occidentali. Il Vigneto Bofani, dove sorge l'omonima storica cascina, è di esclusiva proprietà di Batasiolo, una peculiarità che lo rende un Cru nel Cru.
- BRAND: Esperienza umana, tradizione, ricerca, innovazione: grazie ai valori fondanti dell’azienda vitivinicola Batasiolo, l’arte millenaria della produzione del vino diventa eccellenza contemporanea.
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Origini del Barolo
Fino a poco tempo fa si credeva che fino alla metà dell’Ottocento il Barolo fosse stato un vino dolce. Ciò era attribuito al fatto che la maturazione dell’uva nebbiolo a fine ottobre significava un costante abbassamento delle temperature al momento della vendemmia. Entro novembre e dicembre, le temperature in Piemonte sarebbero state abbastanza fredde da arrestare la fermentazione, lasciando una notevole quantità di zuccheri residui nel vino. Un’altra credenza popolare era che a metà del XIX secolo, Camillo Benso, conte di Cavour, il sindaco di Grinzane Cavour, invitò l’enologo francese Louis Oudart nella regione del Barolo per migliorare le tecniche di vinificazione dei produttori locali. Utilizzando tecniche mirate a migliorare l’igiene della cantina, Oudart è stato in grado di far fermentare il mosto di nebbiolo completamente asciutto, realizzando il primo Barolo moderno. Questo nuovo vino rosso “secco” divenne ben presto uno dei preferiti dalla nobiltà torinese e dai Savoia, dando origine alla descrizione popolare del Barolo come “il vino dei re, il re dei vini”.
L’idea che il Barolo fosse un vino dolce e che ci volesse un enologo francese per trasformarlo in un vino secco è stata recentemente messa in discussione, sulla base di nuove ricerche, da Kerin O’Keefe. Secondo questa revisione della storia del Barolo, Paolo Francesco Staglieno è stato responsabile della moderna versione secca. Fu autore di un manuale di enologia, Istruzione intorno al miglior metodo di fare e conservare i vini in Piemonte, pubblicato nel 1835. Fu Staglieno ad essere chiamato da Camillo Benso, conte di Cavour, che lo nominò enologo nella sua tenuta di Grinzane tra il 1836 e il 1841. Il compito di Staglieno era quello di produrre vini di qualità, orientati all’invecchiamento e abbastanza stabili da poter essere esportati. Staglieno faceva fermentare i vini a secco, cosa che all’epoca veniva chiamata “metodo Staglieno”. Oudart era un commerciante di uva e vino, non un enologo, che all’inizio dell’Ottocento si trasferì a Genova e fondò una cantina, la Maison Oudard et Bruché. Quando Oudart arrivò ad Alba, il re Carlo Alberto e Cavour stavano già seguendo le linee guida di Staglieno ed entrambi producevano vini secchi. Questa versione riveduta della storia del Barolo fu accolta positivamente da altri esperti.
A metà del XX secolo la produzione di vino nella zona del Barolo era dominata da grandi commercianti che acquistavano uve e vini da tutta la zona e li miscelavano. Negli anni ’60, i singoli proprietari iniziarono a imbottigliare in azienda e a produrre i vini dei singoli vigneti delle loro aziende. Negli anni ’80 si è avuta un’ampia gamma di imbottigliamenti di singoli vigneti, che ha portato ad una discussione tra i produttori della regione sulla prospettiva di sviluppare una classificazione Cru per i vigneti della zona. La catalogazione dei vigneti del Barolo ha una lunga storia che risale a Lorenzo Fantini alla fine dell’Ottocento e a Renato Ratti e Luigi Veronelli alla fine del Novecento, ma dal 2009 non esiste ancora una classificazione ufficiale all’interno della regione, ma nel 1980 la regione nel suo complesso è stata elevata a DOCG. Insieme al Barbaresco e al Brunello di Montalcino, il Barolo è stata una delle prime regioni vinicole italiane ad ottenere questa denominazione.
Speriamo tu abbia trovato il vino Barolo scarzello che cercavi. Buona degustazione!