Cerchi il vino Prosecco le rive in offerta a Gennaio 2025? Probabilmente sai già che di Prosecco le rive ne esistono di diverse tipologie ed è prodotto da numerose cantine (es. Adami, Andreola, Astoria, Bele Casel, Biasiotto, Bison, Bortolin Angelo, Bortolomiol, Cà si Rajo, Canella, Carpanè Malvolti, Col Vetoraz, Follador, Le Colture, Le Vigne di Alice, Montelvini, Sensi, Sorelle Bronca, ecc.).
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Vino Prosecco le rive (o simili): elenco delle offerte di Gennaio 2025
- Un vino prodotto integralmente nel vigneto selezione del Bagolaro, a Refrontolo; il vigneto - integrato nel paesaggio, aggrappato alle rive del territorio - forma un anfiteatro naturale, un palcoscenico, in cui le viti protagoniste, raccolgono la luce del sole per trasformarla nelle caratteristiche note aromatiche del Rive di Refrontolo: fruttate, intense ed evocative
- Note: al naso profumi di fiori di pesco e di acacia e di frutta a polpa bianca, in particolare mela renetta e pesca, con nuance di erbe officinali; al palato risulta tonico e fresco, scintillante e avvolgente, con un perlage di estrema finezza che prolunga nel tempo la ricchezza delle sensazioni tattili, gustative e aromatiche, con una sorprendente nota sapida ad esaltare il lungo finale
- Abbinamento: Vino gastronomico per versatilità e stile, si sposa idealmente con antipasti sfiziosi come pure con primi piatti vegetariani o a base di pasta con sughi delicati; grazie alla sotterranea sapidità sa accompagnare anche piatti importanti a base di crostacei e pesci pregiati come pure carni bianche e formaggi a pasta molle e semidura
- L’area di coltivazione è prossima alle Prealpi Venete: la vite in queste zone prospera su terreni di natura diversa, con una variabilità di suoli, esposizioni, pendenze che fanno di questo Prosecco un vino dalle tante sfumature; i terreni collinari sono soggetti ad elevate escursioni termiche tra il giorno e la notte. Questa differenza di temperatura permette di sviluppare aromi più fini, eleganti ed allo stesso tempo più intensi.
- Colore e Aspetto: Brillante, giallo paglierino, perlage fine e persistente.
- Olfatto: Tipico, caratteristico e raffinato con note fruttate (in particolare mela verde, pera, agrumi), floreali (fiori bianchi, acacia, glicine e mughetto) e a chiudere di salvia e di speziato.
- Gusto: Morbido, armonico ed elegante, con corpo snello e con acidità presente e ben armonizzata.
- Abbinamenti: Ottimo come aperitivo e per la preparazione di cocktail, è particolarmente indicato per gli antipasti, i primi piatti leggeri (come pasta e risotti di pesce o alle erbe non aromatiche), accompagna secondi piatti di pesce al vapore o crudo, carni bianche alla griglia fino a contorni di verdure stufate o fresche.
- MOXXÉ | è il primo spumante con un tocco di appassimento. Delicato e piacevole, ma anche frizzante e allegro la versione "mossa" del suo fratello Masianco.
- LA TECNICA | Il simbolo Masi Expertise Appaxximento certifica in etichetta la specializzazione di Masi nell’Appassimento, il processo di parziale disidratazione naturale delle uve per ottenere nel vino una maggiore concentrazione di colori, profumi e sapori.
- VITIGNI | L'expertise di Masi si applica a due vitigni autoctoni per ottenere un delicato spumante dall’inconfondibile piacevolezza, che combina note fresche e acidità tipiche del Pinot Grigio ad aromi di frutta matura espressi dal Verduzzo semiappassito.
- NOTE DI DEGUSTAZIONE | Aspetto, giallo paglierino brillante, perlage sottile e molto persistente. Olfatto, si distinguono note di mele, unite ad agrumi. Palato, piacevole e gentile con note di frutta matura. Finale secco e molto pulito.
- ABBINAMENTO | Ottimo come aperitivo. Piacevole con leggeri e freschi antipasti estivi, crudités di verdura e pesce, insalate.
- Un vino prodotto integralmente nel vigneto selezione del Bagolaro, a Refrontolo. Il vigneto - perfettamente integrato nel paesaggio, aggrappato alle rive del territorio - forma un anfiteatro naturale, un palcoscenico, in cui le viti protagoniste, raccolgono la luce del sole per trasformarla nelle caratteristiche note aromatiche del Rive di Refrontolo: fruttate, intense ed evocative.
- Note: al naso profumi di fiori di pesco e di acacia e di frutta a polpa bianca, in particolare mela renetta e pesca, con nuance di erbe officinali. Al palato risulta tonico e fresco, scintillante e avvolgente, con un perlage di estrema finezza che prolunga nel tempo la ricchezza delle sensazioni tattili, gustative e aromatiche, con una sorprendente nota sapida ad esaltare il lungo finale.
- Abbinamento: Vino gastronomico per versatilità e stile, si sposa idealmente con antipasti sfiziosi come pure con primi piatti vegetariani o a base di pasta con sughi delicati. Grazie alla sotterranea sapidità sa accompagnare anche piatti importanti a base di crostacei e pesci pregiati come pure carni bianche e formaggi a pasta molle e semidura.
- Denominazione: Prosecco Docg Conegliano Valdobbiadene;;
- Vitigno: 100% Glera;
- Regione: Veneto;
- Gradazione: 11,5% Vol.;
- Temperatura di Servizio: 8/10 °C;
- Denominazione: Prosecco Docg Conegliano Valdobbiadene;;
- Vitigno: 100% Glera;
- Regione: Veneto;
- Gradazione: 11,5% Vol.;
- Temperatura di Servizio: 8/10 °C;
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Curiosità sul Prosecco
A Trieste, all’inizio del XVI secolo, il vino locale “Ribolla” fu promosso come ricreazione del Puciniano celebrato da Plinio il Vecchio nella sua Storia Naturale e lodato per le sue qualità medicinali da Livia, moglie dell’imperatore Augusto. La necessità di distinguere la “Ribolla” di Trieste dagli altri vini omonimi, prodotti a Gorizia e a minor costo in Istria, portò, alla fine del secolo, ad un cambiamento di nome. In seguito al presunto luogo di produzione nell’antichità, il vino fu denominato “castellum nobile vinum Pucinum”, dal nome del castello vicino al paese di Prosecco.
La prima menzione nota del nome Prosecco è attribuita all’inglese Fynes Moryson, anche se ha usato l’ortografia Prosecho. Moryson, in visita nel nord Italia nel 1593, annota: “La Histria è suddivisa in Forum Julii, e la Histria propriamente detta … Qui cresce il vino Pucinum, oggi chiamato Prosecho, molto celebrato da Plinio“. Egli colloca il Prosecco tra i vini famosi d’Italia: “Questi sono i vini più famosi d’Italia. La lagrima di Christo e come i vini neere Cinqueterre in Liguria: La vernazza, e il Muskadine bianco, soprattutto quello di Montefiaschoni in Toscana; Cecubum e Falernum nel Regno di Napoli, e il Prosecho in Histria“. Il metodo di vinificazione, vero tratto distintivo del Prosecco originario, si diffuse prima a Gorizia, poi – attraverso Venezia – in Dalmazia, a Vicenza e Treviso.
Nel 1754 la parola Prosecco compare per la prima volta nel libro Il Roccolo Ditirambo, scritto da Aureliano Acanti a Novoledo, nel comune di Villaverla in provincia di Vicenza.
Fino agli anni ’60 lo spumante Prosecco era generalmente piuttosto dolce e poco distinguibile dal vino Astigiano prodotto in Piemonte. Da allora le tecniche di produzione sono migliorate, portando ai vini di qualità superiore prodotti oggi. Secondo un rapporto del New York Times del 2008, il Prosecco ha registrato un forte incremento di popolarità nei mercati esteri, con vendite globali in crescita a due cifre dal 1998, favorito anche dal prezzo relativamente basso. È stato introdotto nel mercato mainstream statunitense nel 2000 da Mionetto, oggi il maggiore importatore di Prosecco, che nel 2008 ha registrato anche un “incredibile trend di crescita”. I consumi sono aumentati anche nel Regno Unito, che è diventato, a metà degli anni ’20, il più grande mercato di esportazione del Prosecco, consumando un quarto di tutta la produzione italiana.
Fino all’annata 2008 il Prosecco era tutelato come DOC in Italia, come Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, Prosecco di Conegliano, Prosecco di Valdobbiadene e Prosecco di Colli Asolani. Dal 2009 queste due zone sono state promosse a DOCG. Per tutelare ulteriormente la denominazione, un’associazione di produttori tradizionali di Prosecco si è espressa a favore di una denominazione di origine protetta per il Prosecco del Nord Italia ai sensi della normativa europea. Pertanto, dal 1° gennaio 2010, il Prosecco, secondo un’ordinanza del Ministro delle Politiche Agricole italiano del 17 luglio 2009, non è più il nome di un vitigno (ora si chiamerà Glera), ma esclusivamente un’indicazione geografica. Ciò è stato confermato dal Regolamento EG n. 1166/2009 del 30 novembre 2009. Il Colli Asolani Prosecco Superiore DOCG ha poi cambiato il suo nome in Asolo Prosecco Superiore DOCG nel 2014.
Speriamo tu abbia trovato il vino Prosecco le rive che cercavi. Buona degustazione!